PRESS RELEASE – 1 Febbraio 2018
Il 1° febbraio 2018 ha segnato un evento storico nel panorama elicotteristico mondiale. Nel nuovo quartiere generale di Wetzikon, nella cintura industriale di Zurigo, Andreas Loewenstein, nuovo CEO di SHM (conosciuta come Swiss Helicopter Marenco), ha rivelato il nome nuovo dell’azienda, che d’ora in avanti si chiamerà ”KOPTER”.
Dopo l’uscita di scena del socio fondatore ed ex CEO Martin Stucki, che aveva dato un’impronta più ingegneristica, il nuovo managment, per la maggior parte di provenienza Aerospatiale/ Eurocopter/ Airbus, ha come obbiettivo primario essere un costruttore di elicotteri e diventare nei prossimi anni uno dei tre maggiori player mondiali nel settore civile.
Il nuovo nome deve essere corto, di facile pronuncia e riconosciuto facilmente in ogni parte del mondo. La lettera “K”, invece della “C”, rimarca l’origine tedesca e la precisione svizzera, entrambi al primo posto per evidenziare una filosofia aziendale dedicata alla massima soddisfazione dei clienti. La certificazione, inizialmente prevista per il 2015, è poi slittata nel tempo. Ora l’obbiettivo principale è ottenere la certificazione EASA nei primi mesi del 2019 e a seguire, non più tardi di 8 mesi, americana FAA.
Le prime consegne del monomotore, che mantiene la designazione di SKYe SH09, sono previste per la seconda metà del 2019, con l’ambizioso target di consegnare fino a 10 macchine entro la fine dello stesso anno. Ad oggi l’azienda conta 250 dipendenti altamente qualificati, di 19 nazionalità differenti. Il cuore dell’azienda rimane svizzero, come sinonimo di precisione, affidabilità e qualità; tutti i componenti critici di classe A sono costruiti in casa. I componenti dinamici sono costruiti a Ennetmoos, fusoliera, pale, pre-assemblaggio dei gruppi e la catena di fornitura sono a Naefels, progettazione, engineering, uffici commerciali ed amministrazione a Wetzikon. L’assemblaggio finale e le prove di volo hanno luogo ull’aeroporto di Mollis, che in occasione dell’incontro con la stampa del 1° febbraio, ha visto il taglio del nastro del nuovo edificio di 4.000 m2. A breve è prevista la costruzione di altri 14.000 m2 nella stessa area aeroportuale.
Per soddisfare e supportare il mercato americano, che si stima dovrebbe accogliere il 45% delle vendite, sono stati aperti vari uffici, tra cui una divisione commerciale, a Dallas. A Monaco di Baviera si trovano il supporto ingegneristico e ci si occupa di tutte le pratiche relative alla certificazione ed eventuali sviluppi futuri. Nelle intenzioni dell’azienda vi è la costruzione di un sito produttivo negli USA ed uno in Asia, anche se per quest’ultima non è ancora stata individuata la nazione. Considerando i volumi di vendita, la produzione è coperta per i prossimi 2-3 anni. Ad oggi Kopter ha in carniere 27 ordini confermati, mentre altri 19 contratti diventeranno operativi subito dopo la certificazione, oltre a 120 lettere di intento. Il 45% degli elicotteri è destinato al mercato americano, mentre il restante 65% distribuito nei 5 continenti. Il maggiore utilizzo per questa macchina della classe delle 2.5 tonnellate, che può volare fino a 140 kts in crociera, spazia dal trasporto di materiali e/o passeggeri ( pilota più 7), ai voli panoramici (grazie all’ampia vetratura), ad enti parapubblici ed all’HEMS. Proprio un mock-up in configurazione HEMS sarà esposto il prossimo marzo a Las Vegas, in occasione dell’annuale Heli-Expo.
Il CEO Andreas Loewenstein spera in un cambio di normative all’interno di EASA in modo da permettere l’utilizzo di monomotori nel settore medicale in Europa, come già avviene da anni negli Stati Uniti ed in Asia. In competizione con Leonardo AW119, Bell B407, Airbus Helicopters H125 e H130, l’SH09 incorpora molte innovazioni, essendo stato concepito diversi anni dopo i principali concorrenti. I sedili e serbatoi sono a prova di crash, rotore di coda silenzioso, motore Honeywell HTS900-2 a doppio canale FADEC. Il prototipo P1 HB-ZXA, praticamente un dimostratore che ha volato solo 1.5 ore, fa bella mostra all’interno negli uffici di Wetzikon, il secondo P2 HB-ZXB, utilizzato come de-risk program, ha all’attivo circa 70 ore di volo e a breve verrà affiancato dal P3 HB-ZXC, mentre il P4, prima macchina di pre-serie, dovrebbe volare nella seconda metà di quest’anno.
Il P3 di fatto inizierà la vera e propria fase delle prove di volo. Abbandonerà l’affascinante cornice delle montagne svizzere, troppo soggette al maltempo, a spazi ristretti e all’impossibilità di trasmettere i dati telematici. Per questo motivo è stata individuata una più idonea area prove nel sud dell’Italia. Con il nuovo logo che rappresenta un mix di rotore quadripala e croce svizzera, la mission del nuovo corso è focalizzata sulle persone e sviluppare soluzioni per gli operatori con un occhio di riguardo alla costruzione impeccabile, a training dedicati e personalizzati, e soprattutto al servizio postvendita, motivo principale di lamentele degli operatori verso la maggior parte dei costruttori attuali.